Una piccola “Casa della Memoria” per i bambini scomparsi nel terremoto dell’Aquila

Una piccola Casa della Memoria, dedicata ai bambini deceduti nel sisma dell’Aquila del 2009, per mantenere vivo il ricordo di quanto accadde la notte del 6 aprile di dieci anni fa”. Lo ha annunciato Sergio Nannicola, artista aquilano e docente, con molto onore e impegno, all’Accademia di Belle Arti di Brera. L’iniziativa è legata alle celebrazioni per il decennale del sisma, ma Nannicola non ha mai smesso di guardare con attenzione, personale ed artistica, alle sorti della sua città, assicurando negli anni un costante contributo di azione, critica, proposta culturale.

Sergio Nannicola, bozzetto Casa della Memoria

Dal “Manifesto per L’Aquila”, decalogo per la rinascita della città, al documento “Salviamo le pietre dell’Aquila”, proponendo una riflessione costante sul tema dell’avvaloramento delle memorie degli spazi urbani, della sostenibilità degli interventi di recupero, per una rigenerazione autentica di luoghi e comunità, Nannicola ha proposto all’Aquila la sua mostra antologica “Rinascere con l’arte” e l’installazione  “Piatto del cratere sismico”, che, attraverso la performance “Nutrimenti”, divenuta poi, nella sua prassi, cifra di condivisione dell’esperienza di luoghi significativi attraversati dall’arte, ha identificato la città terremotata, ovvero una sua pianta storica del 1575,  in un pasto, criticamente sospeso tra necessario nutrimento identitario e consumo, rivendicando il diritto della comunità dispersa ad un’appartenenza negata. Contestualmente il suo volume “Rinascere con l’arte” (Gutemberg edizioni, 2015) confermava una fede incrollabile nell’arte come strumento di rigenerazione della città. Di questa, per Nannicola, la memoria è una leva imprescindibile,  ma nel suo ultimo progetto per L’Aquila c’è un valore aggiunto di affetto e tenerezza, nel ricordo dei piccoli cui il sisma ha negato un futuro.

Sergio Nannicola, bozzetto Casa della Memoria

La Casa della Memoria, che prenderà forma a partire dal 5 agosto al  MuBAQ – Museo dei Bambini L’Aquila – di Fossa, riporterà incisi sui mattoni di cui è costituita i nomi dei ventitré bambini scomparsi in quella terribile notte. “Con essi – informa l’artista – ci sarà anche quello di Giorgia, la bimba mai nata che avrebbe visto la luce il 6 aprile 2009.  E’ ovviamente simbolica per le dimensioni che ha – spiega Nannicola –  ma per la prima volta saranno ricordati tutti i bambini, da zero a quindici anni. Per tutti ci sarà la sola data di nascita, per Giorgia quella del sei aprile. La casetta sarà sormontata al colmo del tetto da una lastra spessa di vetro incisa che ricorderà l’evento”.

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