Roma 1944 – Bologna 1999.
Ispiratore di idee e visioni dell’arte, Tullio Catalano ha insegnato per molti anni alla cattedra di “Mass media”, all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Dotato di profonda cultura ed empatia, per molti artisti abruzzesi è stato un faro. Lo accompagnava, del resto, la sua fama di fondatore, con Giancarlo Politi, della rivista “Flash Art” e più tardi dell’Ufficio per l’Immaginazione Preventiva, oltre che di “Autrib 17139”.
Padroneggiava, e ne parlava con ironia e levità, i media linguistici internazionalmente sperimentati in pittura, performance, fotografia, scrittura, grafica, testo critico e, prima di partire per Bologna, da dove non sarebbe più ritornato, pur fiducioso in un intervento chirurgico da tempo atteso, Tullio ha donato all’Aquila, grazie ad una collaborazione con Gianni Fileccia, l’indimenticabile esperienza di “Ad Usum fabricae”, all’ex carcere di San Domenico e al Museo Sperimentale d’arte contemporanea (Muspaq), già sede dell’Accademia di Belle Arti: un eccezionale evento d’arte e di partecipazione culturale sul tema del rapporto tra arte e architettura, che ha riunito opere inedite e realizzate per l’occasione da ventiquattro artisti, tra cui importanti esponenti del panorama nazionale e internazionale, creando, tuttavia, programmaticamente, le condizioni per il coinvolgimento di numerosi artisti aquilani e legati all’ambiente dell’Accademia di Belle Arti.
Ho ritrovato una copia di S.p.A. 1972-1975
un documento eccezionale
Tullio Catalano e poi Cintoli, De Maria, Albanese, Agnetti, Mauri, Clemente, Chiari, Christo
Attendo riscontri
toticarpentieri@gmail.com